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Nord America 

Europa

L'Incontro Trump-Zelensky: tra Diplomazia e Divergenze sulla guerra in Ucraina

Di Giada Pelleriti

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4 Ottobre 2024

 

Tempo di lettura:  3 minuti

 

English version below

 

Dopo cinque anni di silenzio, Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e candidato alle prossime elezioni, ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il 27 settembre 2024. L’incontro, svoltosi nella Trump Tower a New York, è stato considerato cruciale per le relazioni internazionali, con la guerra in Ucraina al centro delle discussioni. Nonostante le divergenze di opinioni sul conflitto e il suo futuro, l’incontro tra i due leader ha evidenziato segnali di cooperazione e la volontà di mantenere aperti i canali diplomatici. La guerra in Ucraina rimane uno dei principali nodi geopolitici del nostro tempo e il dialogo tra Trump e Zelensky potrebbe rappresentare un punto di volta nelle dinamiche internazionali.  

 

Durante l’incontro, Donald Trump ha pronunciato parole che sollevano interrogativi sul futuro della guerra in Ucraina. “Deve finire. Ad un certo punto, deve finire”, ha dichiarato l’ex presidente, lasciando aperto il dibattito su come la fine del conflitto debba essere gestita [1]. Trump, noto per la sua relazione distesa con il presidente russo Vladimir Putin, ha suscitato preoccupazioni tra gli osservatori internazionali, molti dei quali temono che un eventuale accordo negoziato potrebbe non garantire gli interessi dell’Ucraina. Le sue parole seguono la riaffermazione, fatta a inizio settembre durante il dibattito con Kamala Harris, della necessità di trovare una soluzione al conflitto, alimentando il dibattito su quale strada l’ex presidente intenda percorrere in caso di un suo ritorno alla Casa Bianca [2].  

 

Il presidente Zelensky, dal canto suo, ha presentato durante l’incontro il suo “piano per la vittoria”, già discusso con il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden. Sebbene i dettagli completi del piano rimangano incerti, Zelensky ha delineato alcuni dei principali obiettivi: un aumento dell’assistenza militare, inclusa la possibilità per Kiev di colpire obiettivi in territorio russo con missili a lungo raggio forniti dall’Occidente; l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, previsto per il 2025; e il sostegno economico per la ricostruzione delle città devastate dai bombardamenti. Zelensky ha anche ribadito l’importanza di aumentare la pressione diplomatica e sanzionatoria su Mosca[3]. “La cosa più importante da capire” ha sottolineato Zelensky, “è che la Russia è sul nostro territorio. Questa guerra non doveva iniziare”.  

 

L’incontro durato oltre due ore e fortemente voluto dal presidente ucraino ha superato le aspettative di Zelensky, che lo ha definito “molto produttivo”[4]. Rimandando la sua partenza da New York per concludere il confronto con Trump, Zelensky ha ribadito l’urgenza di mantenere un dialogo aperto con tutte le principali potenze globali, nella speranza di un sostegno sempre più decisivo per porre fine al conflitto. Con le elezioni del prossimo 4 novembre si potrebbe segnare un punto di svolta cruciale. Harris e Trump rappresentano visioni opposte sul conflitto: da un lato, una linea ferma contro l’invasione russa, dall’altro, un approccio più ambiguo che potrebbe portare ad una resa dell’Ucraina e alla cessione dei territori[5].  

 

Mentre il conflitto in Ucraina prosegue inesorabilmente, la risposta della comunità internazionale sembra ancora lontana dal produrre un impatto decisivo. Nonostante l’aiuto militare ed economico all’Ucraina e le sanzioni imposte dalla Russia, tali misure appaiono come soluzioni temporanee a un problema ben più profondo: un’invasione ingiustificata e, finora, impunita dalle stesse organizzazioni internazionali che si professano sostenitrici dei diritti. Di fronte a questa situazione, più che cure palliative, servirebbero azioni concrete capaci di fermare l’aggressione e ripristinare l’ordine internazionale.

Trump-Zelensky Meeting: Diplomacy Amid Divergences on the Ukraine War

By Giada Pelleriti

October 4th, 2024

Reading time: 3 minutes

After five years of silence, Donald Trump, former president of the United States and candidate in the upcoming elections, met with Ukrainian President Volodymyr Zelensky on September 27, 2024. The meeting, held at Trump Tower in New York, was deemed crucial for international relations, with the war in Ukraine at the center of discussions. Despite differing opinions on the conflict and its future, the meeting highlighted signs of cooperation and the willingness to keep diplomatic channels open. The war in Ukraine remains one of the main geopolitical issues of our time, and the dialogue between Trump and Zelensky could mark a turning point in international dynamics. 

During the meeting, Donald Trump made statements that raised questions about the future of the war in Ukraine. “It has to end. At some point, it must end,” the former president declared, leaving open the debate on how the conflict's end should be managed[1]. Trump, known for his relaxed relationship with Russian President Vladimir Putin, raised concerns among international observers, many of whom fear that any negotiated agreement may not guarantee Ukraine's interests. His remarks follow a reaffirmation made earlier in September during a debate with Kamala Harris about the need to find a solution to the conflict, fueling the debate on what path the former president intends to take should he return to the White House[2].

President Zelensky, for his part, presented his “victory plan” during the meeting, already discussed with outgoing U.S. President Joe Biden. Although the complete details of the plan remain uncertain, Zelensky outlined some of the main objectives: an increase in military assistance, including the possibility for Kyiv to strike targets in Russian territory with long-range missiles provided by the West; Ukraine's entry into NATO, expected by 2025; and economic support for the reconstruction of cities devastated by bombings. Zelensky also emphasized the importance of increasing diplomatic and sanction pressure on Moscow[3]. “The most important thing to understand,” Zelensky underscored, “is that Russia is on our territory. This war should never have started.” 

The meeting, lasting over two hours and strongly desired by the Ukrainian president, exceeded Zelensky's expectations, who called it “very productive”[4]. Delaying his departure from New York to conclude discussions with Trump, Zelensky reiterated the urgency of maintaining an open dialogue with all major global powers, hoping for increasingly decisive support to end the conflict. With the elections on November 4, a crucial turning point could be marked. Harris and Trump represent opposing visions on the conflict: on one hand, a firm stance against the Russian invasion, on the other, a more ambiguous approach that could lead to a surrender of Ukraine and the cession of territories[5]

As the conflict in Ukraine continues relentlessly, the international community's response still seems far from producing a decisive impact. Despite military and economic aid to Ukraine and sanctions imposed on Russia, these measures appear as temporary solutions to a much deeper problem: an unjustified invasion that, so far, has gone unpunished by the very international organizations that profess to uphold rights. Faced with this situation, more than palliative care, concrete actions are needed to stop the aggression and restore international order.

Bibliography

  • Il Sole 24 Ore. (2024). Prove di dialogo: Trump e Zelensky, "la guerra in Ucraina deve finire". https://www.ilsole24ore.com/art/prove-dialogo-trump-zelensky-la-guerra-ucraina-deve-finire-AGQ47UG

  • Chatham House. (2024). Harris-Trump debate showed us that foreign policy matters in this election. https://www.chathamhouse.org/2024/09/harris-trump-debate-showed-us-foreign-policy-matters-election

  • RSI. (2024). Il “misterioso” piano della vittoria di Zelensky. https://www.rsi.ch/info/mondo/Il-“misterioso”-piano-della-vittoria-di-Zelensky--2262857.html

  • Quotidiano.net. (2024). Fronte Russia-Ucraina: Zelensky da Trump, "il conflitto deve finire". https://www.quotidiano.net/cronaca/fronte-russia-ucraina-zelensky-da-trump-il-conflitto-deve-finire-af2ae2a2?live

  • Internazionale. (2024). Guerra in Ucraina e le elezioni americane. https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2024/09/12/guerra-ucraina-elezioni-americane

  • Giada Pelleriti

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    Giada, appassionata di diplomazia e diritti umani, è una studentessa di Relazioni internazionali e sicurezza globale all'Università la Sapienza di Roma. Con una solida base in ambito internazionale grazie alla sua laurea triennale in Scienze Politiche all'Università Luiss, Giada dedica il suo tempo nell'approfondimento di temi riguardanti i diritti umani. Dopo il corso alla UCL di Londra in Human Rights, il suo sogno sarebbe lavorare per le Nazioni Unite nell'aiuto di chi ne ha bisogno.